MENU

Non si tratta della bufala dei 25.000 euro che gira su internet già da un bel po’, ma un vero e proprio bonus che viene rilasciato dall’INPS alle coppie che si sposano con rito civile o concordato (con cerimonia religiosa riconosciuta dallo stato) entro dicembre 2016.

Possono beneficiare del bonus matrimonio chi è operaio, apprendista, lavoratore a domicilio, marittimo di bassa forza dipendente da aziende industriali, artigiano e cooperative.
Spetta anche a chi è momentaneamente disoccupato ma che sia in grado di dimostrare che nei 90 giorni precedenti le nozze abbia lavorato per almeno 15 giorni in una di queste aziende.

A seconda della categoria di appartenenza del lavoratore si ha diritto a diversi giorni di retribuzione: se si è operaio o apprendista ad esempio si hanno 7 giorni di retribuzione, i lavoratori a domicilio a 7 giornate di guadagno medio giornaliero; i marittimi a 8 giorni di salario medio giornaliero mentre ai part-timers verticali spettano i giorni di retribuzione previsti dal contratto per lo svolgimento dell’attività lavorativa. A tutti viene detratta la percentuale a carico del lavoratore, pari generalmente al 5,54%.

Il pagamento viene effettuato direttamente dal datore di lavoro oppure dall’INPS per i non occupati.

I lavoratori occupati devono presentare la domanda al datore di lavoro alla fine del congedo e non oltre 60 giorni dal matrimonio, allegando il certificato di matrimonio o stato di famiglia con i dati del matrimonio, mentre i lavoratori disoccupati o richiamati alle armi devono presentare domanda all’Inps entro un anno dalla data del matrimonio.

Per maggiori informazioni consulta il sito dell’INPS, mentre se hai bisogno di qualche consiglio per organizzare il matrimonio puoi consultare il nostro articolo 8 Buoni propositi degli sposi

CLOSE